TRAMA
Martha è per tutti «la bambina della valigia». Da Parigi, è arrivata a
Liverpool tutta sola, senza una madre e un padre a tenerla per mano e in
una culla un po' speciale: una calda e morbida valigia. Da allora, non
ha più lasciato l'affollata stazione e ne ha fatto il suo regno
personale. Qui raccoglie tutti i libri che i viaggiatori distratti si
dimenticano o abbandonano di proposito. Sono libri che le somigliano
molto. Anche loro, proprio come lei, cercano una casa e qualcuno che se
ne prenda cura con amore. Così, Martha li custodisce gelosamente in una
biblioteca fornitissima, a cui solo lei ha accesso, e con loro
stabilisce un dialogo silenzioso nella speranza di scoprire qualcosa di
più sui legittimi proprietari. Nella speranza di trovare tra quelle
pagine piccole tracce che la conducano ai suoi genitori. È convinta che
prima o poi riuscirà a riabbracciarli. Deve solo avere fiducia e
continuare a cercare. Fino a quando, all'improvviso, la sua ostinazione
comincia a portarla sulla strada giusta. Giorno dopo giorno, inizia a
ricevere strane lettere senza mittente e brevi messaggi scarabocchiati
su fogli di fortuna: tanti piccoli indizi che le parlano di un passato a
lei sconosciuto. Un passato in cui c'è una persona che sembra volerle
molto bene e conoscere cose di lei che nessun altro potrebbe sapere. Per
la prima volta Martha sente di essere a un passo dal realizzare il suo
sogno e questa volta non ha intenzione di lasciarselo sfuggire. Perché è
pronta a tutto pur di scoprire il suo posto nel mondo. Anche a
risolvere un mistero su alcuni oggetti appartenuti ai leggendari
Beatles, che potrebbero finalmente aiutarla a tornare a casa.
Grande conflitto interiore con me stessa se fare o non fare questa
recensione, evidentemente se state leggendo è perché ho deciso che in
fondo va fatta, ma credetemi è stata una decisione veramente tanto
combattuta, perché la mia mente ha pareri e pensieri completamente
opposti sul giudizio. Ma comunque, conflitti interiori a parte, vi dico
la mia.
L’inizio, fin dal primo capitolo, sembra voler coinvolgere perché mette
tanta curiosità su questa bimba, Martha Lost che come vedete dalla trama
è stata abbandonata all’ufficio oggetti smarriti della stazione Lime
Street di Liverpool.
Durante gli anni la bimba cresce in questa stazione facendone la sua
casa, accudita dalla direttrice dell’ufficio in cui era stata lasciata.
Qui, nonostante, il luogo ristretto ha modo di poter conoscere alcuni
personaggi bizzarri che inizieranno a far parte della sua vita e che man
mano la aiuteranno a trovare il suo passato e la sua vera identità.
L’avventura di questa ricerca risulta piacevole, scritta in modo
semplice, ma purtroppo, almeno per me, molto intuitiva. Già sin dalla
metà, se non prima, avevo già intuito chi fosse la mamma, ma non vi
spoilero nulla.
“Un giorno mia cara bambina, ti racconterò la storia della mia vita.
La mia storia non comincerà con <<C’era una volta>>. La mia
vita iniziò il giorno in cui ti incontrai, iniziò il giorno in cui
imparai ad amare”
Quando però, si parla di Liverpool, non si può non pensare ai Beatles, e questo è stato a parer mio l’errore più grande.
Spostare l’attenzione del lettore dalla storia di Martha, che poteva
essere veramente affascinante e piena di intrighi, introducendo una
ricerca completamente noiosa e assolutamente inadeguata su alcune
vicende realmente accadute durante l’epoca d’oro di questo grande gruppo
musicale, è stata proprio la cosa che ha fatto balzare il mio giudizio
da positivo a negativo.
Tanti atteggiamenti descritti sulla protagonista, hanno suscitato in me
un fastidio che non provavo da anni leggendo un libro. A molti magari
potrà piacere il suo atteggiamento un po' tanto ingenuo.
Sembrerò ripetitiva ma anche la ricerca stessa del passato da parte di
Martha viene messa in secondo piano persino da lei stessa, per cosa???
Lascio voi indovinare 😜.
Questo è tutto ciò che ho da dirvi.
Buona lettura
VOTO 2 su 5
❤️Anna❤️
Nessun commento:
Posta un commento